3 Marzo 2023

Whistleblowing: procedura di infrazione contro l’Italia per il mancato recepimento della Direttiva (UE) 2019/1937

Il 15 febbraio 2023, la Commissione Europea ha attivato la procedura di infrazione contro l’Italia, assieme ad altri sette paesi dell’Unione Europea, in ragione del mancato recepimento e notifica delle misure nazionali rispetto alla Direttiva UE n. 2019/1937 concernente la tutela delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione – la c.d. direttiva whistleblowing.

Come già noto gli Stati membri avrebbero dovuto recepire il provvedimento entro il 17 dicembre 2021.  L’Italia non ha rispettato questo termine, infatti:

  • la delega conferita al Governo per il recepimento della Direttiva UE n. 2019/1937 mediante Legge n. 53 del 22 aprile 2021 è scaduta nell’agosto 2021 senza che il Governo italiano vi abbia dato seguito;
  • con la legge di delegazione europea n. 127/2022, entrata in vigore il 10/09/2022, è stata conferita delega al Governo di adottare un Decreto Legislativo per il recepimento della direttiva whistleblowing, specificando principi e criteri direttivi della delega, tra cui quello di assicurare il massimo livello di protezione e tutela dei soggetti segnalanti e di quelli indicati nella direttiva;
  • il Consiglio dei Ministri il 9 dicembre 2022 ha approvato lo schema di Decreto Legislativo per il recepimento della Direttiva inviandolo al vaglio delle Commissioni parlamentari, oltre che a quello del Garante per la Protezione dei Dati Personali per gli eventuali adattamenti e correttivi finalizzati all’allineamento con la normativa nazionale;
  • il Garante per la Protezione dei Dati Personali si è espresso favorevolmente in data 11/1/2023;
  • le Commissioni riunite Giustizia e Lavoro della Camera hanno concluso il 14 febbraio 2023 l’esame dello schema di decreto legislativo esprimendo parere favorevole con osservazioni.

Quanto sopra non è stato sufficiente ad evitare l’apertura della procedura d’infrazione. Tenendo conto del mancato recepimento della Direttiva nei tempi previsti, la Commissione Europea ha nel tempo attuato le seguenti azioni nei confronti degli Stati membri inadempienti:

  • nel gennaio 2022 ha inviato le lettere di costituzione in mora a 24 Stati membri che non avevano recepito pienamente la Direttiva, e non avevano informato la Commissione delle misure di recepimento entro il termine stabilito;
  • nel luglio 2022 ha inviato pareri motivati a 15 Stati membri, e ad altri 4 Stati membri nel settembre 2022, per non aver comunicato misure che dessero piena attuazione alla Direttiva;
  • nel febbraio 2023, poiché le risposte di 8 Stati membri ai pareri motivati non erano soddisfacenti, ha deciso di deferire tali Stati membri, tra cui l’Italia, alla Corte di giustizia dell’Unione Europea.

Leggi i nostri precedenti articoli sul whistleblowing.

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