Nella seduta dello scorso 16 novembre, ANAC ha approvato il PNA 2022 valido per il triennio 2023-2025. Il testo è stato trasmesso al Comitato interministeriale e alla Conferenza unificata e dovrebbe essere operativo, dopo il loro via libera, a partire da dicembre.
Uno degli aspetti significativi evidenziati all’interno nel nuovo Piano è lo stretto, e sempre più diretto, legame tra battaglia antiriciclaggio e lotta anticorruzione, richiamando le PA a tenere alta l’attenzione sul fenomeno e rafforzare i presidi che aiutino a prevenirlo.
Le principali novità introdotte dal PNA 2022 riguardano:
- Rafforzamento antiriciclaggio: i responsabili della prevenzione della corruzione dovranno comunicare ogni tipo di segnalazione sospetta all’interno della PA e delle stazioni appaltanti;
- Titolare effettivo: le Stazioni appaltanti sono chiamate a identificare il titolare effettivo delle società che concorrono ad Appalti pubblici individuando i soggetti coinvolti in eventuali partecipazioni sospette in appalti e forniture pubbliche;
- Pantouflage: Anac ha indicato che verranno emanate apposite linee-guida, in corso di elaborazione, che aiutino le P.A. ad applicare con più fermezza e il divieto stabilito dall’art. 53 c. 16 ter del d.lgs. n. 165/2001;
- Frequenza di predisposizione del Piano Anticorruzione per i piccoli comuni: le amministrazioni con meno di 50 dipendenti, potranno redigere il Piano anticorruzione ogni 3 anni anziché ogni anno. Per tali comuni sono stati ridotti anche gli oneri di monitoraggio sull’attuazione delle misure del piano;
- Nuova modalità di pubblicazione dei contratti pubblici: verranno ordinati per appalto, e non per ordine temporale di emanazione degli atti (in questo modo per l’utente sarà più semplice conoscere l’evolversi di un contratto pubblico).
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