L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha lanciato lo scorso 21 Luglio il nuovo portale “Come misurare la corruzione. Gli indicatori per valutare i rischi di corruzione in ogni area del Paese”. Ilprogetto è stato finanziato dal Programma Operativo Nazionale "Governance e Capacità istituzionale 2014-2020", e si inserisce tra le iniziative previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per il miglioramento dell’efficacia della lotta contro la corruzione.
Fino ad oggi la corruzione, in Italia e nel mondo, è sempre stata quantificata sulla base di “percezioni” più che su dati oggettivi, trovando oltretutto difficoltà nel prevedere dove essa possa manifestarsi.
Realizzato grazie al progetto “Misurazione del rischio di corruzione a livello territoriale e promozione della trasparenza”, il portale introduce una vera e propria rivoluzione in termini di misurazione del fenomeno corruttivo, individuando dei criteri oggettivi di valutazione dei rischi di corruzione di una regione, o di un territorio. Tra gli obiettivi principali dell’iniziativa:
- sviluppare una metodologia di riferimento per la misurazione del rischio di corruzione da condividere in ambito europeo;
- fornire una quantificazione analitica di indicatori di rischio di corruzione e di contrasto distinti per settori e categorie di amministrazioni;
- perfezionare e aggiornare con regolarità indicatori sintetici su base territoriale.
Come funziona il portale
Il portale, contenuto nell’apposita sezione del sito ANAC, permette facilmente di verificare la probabilità che si possano verificare atti di corruzione sul territorio italiano mediante l’utilizzo di un set di indicatori che rilevano e segnalano eventuali anomalie. Individuati sulla base di informazioni contenute in differenti banche dati, a partire dalla banca dati ANAC sugli appalti, tali indicatori sono messi a disposizione della collettività garantendo la partecipazione attiva di tutta la popolazione.
Tre sono le tipologie di indicatori utilizzati:
- Indicatori di contesto: analizzano dimensioni tematiche legate all’istruzione, alla presenza di criminalità, all’economia locale e alle condizioni socio-economiche dei cittadini. L’analisi di contesto ha preso in considerazione 18 indicatori elementari su base provinciale, raccolti sulle quattro dimensioni tematiche sopra indicate. A questi si aggiungono 5 indici compositi (un indice composito per ogni dimensione e un indice composito di sintesi) e altri 25 indicatori elementari non correlati alle quattro dimensioni.
- Indicatori di rischio corruttivo negli appalti: il rischio di corruzione negli appalti è valutato attraverso 17 indicatori calcolati a livello provinciale, considerando gli acquisti di tutte le amministrazioni localizzate nella provincia a cui si riferiscono. Il portale permette di visualizzare l’analisi, oltre che per provincia, in base all’oggetto dell’appalto (lavori, servizi, forniture), al settore (ordinario e speciale) e all’anno di pubblicazione.
- Indicatori di rischio a livello comunale: raggruppano possibili variabili o indicatori significativamente associati al verificarsi di episodi di corruzione a livello di singola amministrazione. Ciascun comune con popolazione pari o superiore ai 15.000 abitanti è stato analizzato sulla base di 5 indicatori che misurano: la frequenza dei casi di corruzione nei comuni limitrofi appartenenti alla stessa provincia; il livello di degrado istituzionale (comune coinvolto da provvedimento di scioglimento per mafia); il grado di addensamento degli appalti su valori inferiori alle soglie previste dalla normativa, che potrebbe essere frutto di un comportamento volto ad eludere il maggior confronto concorrenziale e i controlli più stringenti e accurati generalmente previsti per gli appalti sopra soglia; la complessità organizzativa del comune (in termini di popolazione residente); il livello di benessere socio-economico del territorio governato dal comune di riferimento (in termini di reddito imponibile pro-capite).
Gli indicatori possono essere considerati come dei red flags, che segnalano situazioni potenzialmente problematiche permettendo di:
- avere il quadro di contesti territoriali più o meno esposti a fenomeni corruttivi sui quali investire in termini di prevenzione e/o di indagine;
- fornire un’immagine quanto più corretta possibile del Paese permettendo agli investitori stranieri, o anche di altre regioni d’Italia, di effettuare delle valutazioni basate su dati oggettivi;
- orientare l’attività di vigilanza della società civile e attirare l’attenzione e la partecipazione civica.
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